"Consapevole, subito, senza scampo, di non voler rivivere quel passato né fuggire in qualunque futuro. Di non volere una donna nuova, una vita nuova, voglio stare dove sono già stato. L'unica novità che cerco: tornare con te."
"La vita è questa concatenazione di eventi banali, casuali e perfino privi di senso, le cui conseguenze sono così imprevedibili, così sproporzionate alle volte."
"La felicità più intensa sembra destinata a durare un istante, e invece."
"La vita che se ne va così - una collana sconnessa di momenti che non significano niente."
"Sì, pensava, io vivrò non solo diversamente da come hai vissuto tu, ma in maniera del tutto antitetica. Io diventerò il tuo opposto, il tuo negativo. Tu non puoi vivere senza il consenso degli altri e io voglio essere per gli altri una sfida e un pugno in faccia. Tu ami l'attività pubblica e io la fuggirò. Tu volevi per me un ruolo pubblico, io sarò soltanto un oppositore. Tu credi nel successo, nella carriera - io non so nemmeno cosa sono. Tu vuoi la notorierà, io preferisco che nessuno sappia il mio nome. Tu avrai funerali di stato e io morirò anonimo in qualche strada sperduta di Roma che tu non avrai mai sentito nominare o in una periferia qualunque di una qualunque città. Tu ti fai pagare lo stipendio dallo stato, io lo stato non lo riconosco, la paga dello stato la disprezzo e la rifiuto. Tu dispensi elemosine, io le accetterò, perché se anche donassi tutto ciò che possiedi mai renderesti agli altri ciò che gli hai rubato. Tu hai vissuto di favori, i favori che hai elargito e quelli che hanno elargito a te, io non ho debiti né crediti da riscuotere. Tu ami la giurisprudenza, io la detesto e oggi ho dato il mio ultimo esame. Tu ami il mare solo perché puoi sorvolarlo col tuo motoscafo e spopolarlo col tuo fucile subacqueo, io non ho mai preso in mano un fucile, né mai trafiggerò un pesce, anzi mi considero un pesce anch'io - silenzioso invisibile libero e segreto. Tu ami i vestiti firmati, perché solo una griffe ti convince di essere elegante, io vado vestito di stracci. Tu non hai mai letto un libro che non ti fosse utile, io leggo solo se non volgiono insegnarmi niente. Tu pensi che studiare significa prendere una laurea, io cercherò di capire me stesso e il mondo nel quale mi hai invitato. Tu credi in Dio, io non credo e non crederò. Ora predichi la felicità familiare che non hai saputo trovare, tu che hai sprecato due volte la buona occasione, e io farò propaganda per le famiglie nuove che tu disconosci, nelle quali i bambini non hanno un padre e una madre e qualche fratello, ma padri e madri e fratelli e sorelle in coloro che amano."
"Sul lungotevere la colonna di auto intrappolate nel traffico sprofondò nel tunnel sotto i palazzi neri di smog. Aris si chiese dove andava tutta questa gente. Lavora, mangia e dorme e solo quando è troppo tardi si accorge di non aver vissuto. Finestrini chiusi e facce impenetrabili al volante. Sono tutti morti e non lo sanno ancora."
"Non ho pietà di lei, la amo. Anche se ha sposato mio padre - la amo così com'è. Perché ha trent'anni e ha avuto modo di capire cosa non conta. Per come cammina, nervosa, in fretta, come se stesse perdendo un treno. Per la cura con cui maneggia le cose, perché sa che possono rompersi. Perché è presente anche quando ti ignora, per la malizia che ammicca nell'oscurità della pupilla, per la sua mancanza di entusiasmo e la sua austerità e per tutto ciò che di lei non so. Perché ho ventitre anni e preferisco trovarla oggi che diventare l'uomo di cui potrebbe innamorarsi domani."
"Qusta città è troppo vecchia, ci sei tu su ogni ponte, a ogni incrocio. Ogni strada mi parla di te. Non posso più vivere a Roma. Voglio un mondo giovane, voglio abitare un palazzo nel quale non sei mai entrata, voglio una macchina nuova nella quale non sei mai salita, voglio un paesaggio che non ho mai visto con te."
"E' terribile pensare che la nostra vita è un romanzo senza intreccio e senza eroi, completamente sconnessa, priva di coerenza, fatta solo di pause e di vuoti, di digressioni insensate."
"Una volta - erano sposati da due o tre anni - Emma gli disse che la sua esistenza trasognata era così irreale che aveva la sensazione di essere in realtà morta. E non era affatto una sensazione sgradevole. Quella non vita si era portata via tutte le ambizioni, tutte le insicurezze, tutte le delusioni. Quella smemorata serenità del corpo, quella ripetitività quotidiana, l'assenza del futuro, era esattamente ciò che gli altri chiamavano felicità."
"Se pensa di essere così poco memorabile [...] lei si sottovaluta parecchio."
"La letteratura - pur votata all'inevitabile fallimento - è l'unica cosa che consente di sopportare quella perversa follia che è la vita."
"A volte lui stesso aveva l'impressione che tutto intorno a lui fosse la Siberia - il paese ghiacciato dei non-sentimenti, delle non-parole, dei silenzi."
"E avrebbe voluto che le restasse qualcosa di quest'uomo gentile e irraggiungibile, comprensivo e distratto - qualunque cosa: uno scontrino, un bottone, un biglietto qualsiasi. Ma non aveva niente, non le restava niente."
"Domani non esiste, domani è una parola che non conosco, che non ho imparato."
"Per amare dobbiamo imbarcarci su tutti i progetti che passano, senza chiedere niente, pieni di fiducia, nel presente, nel futuro."
"Hai dunque paura di essere nell'azione e nel coraggio quello stesso che sei nel desiderio?" (Macbeth, Shakespeare)
"Chi ci cerca nelle certezze con cui si definiscono i generi e i ruoli, chi crede di sapere chi siamo, chi ci cerca nella vita che stiamo vivendo vede di noi solo l'ombra che proiettiamo. Ma noi non siamo così."
"Disse al professore che lei aveva preso l'aereo una volta sola, quando era andata in viaggio di nozze sul Nilo, e allora non si era nemmeno accorta di volare. Ma se avesse dovuto prenderlo di nuovo le sarebbe piaciuto vedere sotto le nuvole, non il passato, ma il futuro, perché il futuro non è ancora successo e potrebbe anche essere bellissimo."
"Gli ho fatto leggere il mio quaderno [...] Quando è successo? mi ha chiesto Aris, sconvolto. Possibile che ti ho risposto così? Non credo di averti mai incontrata a Parigi. E' un sogno, gli ho spiegato. A che ti serve annotare i sogni? ha detto lui. Sono solo i detriti del giorno."
"Sono patetica. Perché sono qui? Che vado cercando? Io appartengo ad un altro mondo. Anche se non so quale. E mai in nessun posto mi sono sentita a casa."
"E all'improvviso fu sopraffatta dalla meraviglia. Chi avrebbe detto che le sarebbe toccata una felicità così inattesa e impunita. Eppure, che scatenata energia dà scoprire che, fra tanta gente nel mondo, sono io che stavi aspettando. Chiedimi chi sono e ti sorprenderò. Lascia che mi liberi di tutto quello che mi hanno incollato addosso da prima ancora che nascessi. Non voglio avere nient'altro che me."
"Cosa sognano i bambini? Ma perché del resto? I sogni non sono mai veritieri. E quando lo sono - a chi e cosa servono le loro profezie?"
"Allora si disse che se questo è un reato, anche amarti lo è, che se noi vogliamo trovarci non dobbiamo pensare al futuro: vedremmo solo una nebulosa di decisioni e rimorsi. Dobbiamo inoltrarci senza voltarci indietro e abbandonarci, al buio, al di sotto di tutto. Calarci, lentamente, dentro l'oscurità dell'altro. E forse laggiù, nella nostra tenebra, ci incontreremo oltre le differenze - oltre l'età, oltre le nostre storie, oltre le nostre vite. [...] Ora la muoveva solo la fretta di lasciarsi dietro spiegazioni e promesse. Di raggiungere, di là da tutto quanto in lei cambia, ciò che è permanente e vero. Raggiungere il centro, segreto, di se stessa. [...] Nel buio Maja avrebbe potuto trovare il coraggio di dirgli che quella casa sull'Aventino lei voleva prenderla davvero. Che aveva bisogno di ritagliarsi uno spazio inviolato, di raccapezzarsi perché la sua vita stava esplodendo e la forza della deflagrazione la scagliava lontano."
"Io credo che un altro mondo è possibile ma so che non sarà qui."
"La vita è questa concatenazione di eventi banali, casuali e perfino privi di senso, le cui conseguenze sono così imprevedibili, così sproporzionate alle volte."
"La felicità più intensa sembra destinata a durare un istante, e invece."
"La vita che se ne va così - una collana sconnessa di momenti che non significano niente."
"Sì, pensava, io vivrò non solo diversamente da come hai vissuto tu, ma in maniera del tutto antitetica. Io diventerò il tuo opposto, il tuo negativo. Tu non puoi vivere senza il consenso degli altri e io voglio essere per gli altri una sfida e un pugno in faccia. Tu ami l'attività pubblica e io la fuggirò. Tu volevi per me un ruolo pubblico, io sarò soltanto un oppositore. Tu credi nel successo, nella carriera - io non so nemmeno cosa sono. Tu vuoi la notorierà, io preferisco che nessuno sappia il mio nome. Tu avrai funerali di stato e io morirò anonimo in qualche strada sperduta di Roma che tu non avrai mai sentito nominare o in una periferia qualunque di una qualunque città. Tu ti fai pagare lo stipendio dallo stato, io lo stato non lo riconosco, la paga dello stato la disprezzo e la rifiuto. Tu dispensi elemosine, io le accetterò, perché se anche donassi tutto ciò che possiedi mai renderesti agli altri ciò che gli hai rubato. Tu hai vissuto di favori, i favori che hai elargito e quelli che hanno elargito a te, io non ho debiti né crediti da riscuotere. Tu ami la giurisprudenza, io la detesto e oggi ho dato il mio ultimo esame. Tu ami il mare solo perché puoi sorvolarlo col tuo motoscafo e spopolarlo col tuo fucile subacqueo, io non ho mai preso in mano un fucile, né mai trafiggerò un pesce, anzi mi considero un pesce anch'io - silenzioso invisibile libero e segreto. Tu ami i vestiti firmati, perché solo una griffe ti convince di essere elegante, io vado vestito di stracci. Tu non hai mai letto un libro che non ti fosse utile, io leggo solo se non volgiono insegnarmi niente. Tu pensi che studiare significa prendere una laurea, io cercherò di capire me stesso e il mondo nel quale mi hai invitato. Tu credi in Dio, io non credo e non crederò. Ora predichi la felicità familiare che non hai saputo trovare, tu che hai sprecato due volte la buona occasione, e io farò propaganda per le famiglie nuove che tu disconosci, nelle quali i bambini non hanno un padre e una madre e qualche fratello, ma padri e madri e fratelli e sorelle in coloro che amano."
"Sul lungotevere la colonna di auto intrappolate nel traffico sprofondò nel tunnel sotto i palazzi neri di smog. Aris si chiese dove andava tutta questa gente. Lavora, mangia e dorme e solo quando è troppo tardi si accorge di non aver vissuto. Finestrini chiusi e facce impenetrabili al volante. Sono tutti morti e non lo sanno ancora."
"Non ho pietà di lei, la amo. Anche se ha sposato mio padre - la amo così com'è. Perché ha trent'anni e ha avuto modo di capire cosa non conta. Per come cammina, nervosa, in fretta, come se stesse perdendo un treno. Per la cura con cui maneggia le cose, perché sa che possono rompersi. Perché è presente anche quando ti ignora, per la malizia che ammicca nell'oscurità della pupilla, per la sua mancanza di entusiasmo e la sua austerità e per tutto ciò che di lei non so. Perché ho ventitre anni e preferisco trovarla oggi che diventare l'uomo di cui potrebbe innamorarsi domani."
"Qusta città è troppo vecchia, ci sei tu su ogni ponte, a ogni incrocio. Ogni strada mi parla di te. Non posso più vivere a Roma. Voglio un mondo giovane, voglio abitare un palazzo nel quale non sei mai entrata, voglio una macchina nuova nella quale non sei mai salita, voglio un paesaggio che non ho mai visto con te."
"E' terribile pensare che la nostra vita è un romanzo senza intreccio e senza eroi, completamente sconnessa, priva di coerenza, fatta solo di pause e di vuoti, di digressioni insensate."
"Una volta - erano sposati da due o tre anni - Emma gli disse che la sua esistenza trasognata era così irreale che aveva la sensazione di essere in realtà morta. E non era affatto una sensazione sgradevole. Quella non vita si era portata via tutte le ambizioni, tutte le insicurezze, tutte le delusioni. Quella smemorata serenità del corpo, quella ripetitività quotidiana, l'assenza del futuro, era esattamente ciò che gli altri chiamavano felicità."
"Se pensa di essere così poco memorabile [...] lei si sottovaluta parecchio."
"La letteratura - pur votata all'inevitabile fallimento - è l'unica cosa che consente di sopportare quella perversa follia che è la vita."
"A volte lui stesso aveva l'impressione che tutto intorno a lui fosse la Siberia - il paese ghiacciato dei non-sentimenti, delle non-parole, dei silenzi."
"E avrebbe voluto che le restasse qualcosa di quest'uomo gentile e irraggiungibile, comprensivo e distratto - qualunque cosa: uno scontrino, un bottone, un biglietto qualsiasi. Ma non aveva niente, non le restava niente."
"Domani non esiste, domani è una parola che non conosco, che non ho imparato."
"Per amare dobbiamo imbarcarci su tutti i progetti che passano, senza chiedere niente, pieni di fiducia, nel presente, nel futuro."
"Hai dunque paura di essere nell'azione e nel coraggio quello stesso che sei nel desiderio?" (Macbeth, Shakespeare)
"Chi ci cerca nelle certezze con cui si definiscono i generi e i ruoli, chi crede di sapere chi siamo, chi ci cerca nella vita che stiamo vivendo vede di noi solo l'ombra che proiettiamo. Ma noi non siamo così."
"Disse al professore che lei aveva preso l'aereo una volta sola, quando era andata in viaggio di nozze sul Nilo, e allora non si era nemmeno accorta di volare. Ma se avesse dovuto prenderlo di nuovo le sarebbe piaciuto vedere sotto le nuvole, non il passato, ma il futuro, perché il futuro non è ancora successo e potrebbe anche essere bellissimo."
"Gli ho fatto leggere il mio quaderno [...] Quando è successo? mi ha chiesto Aris, sconvolto. Possibile che ti ho risposto così? Non credo di averti mai incontrata a Parigi. E' un sogno, gli ho spiegato. A che ti serve annotare i sogni? ha detto lui. Sono solo i detriti del giorno."
"Sono patetica. Perché sono qui? Che vado cercando? Io appartengo ad un altro mondo. Anche se non so quale. E mai in nessun posto mi sono sentita a casa."
"E all'improvviso fu sopraffatta dalla meraviglia. Chi avrebbe detto che le sarebbe toccata una felicità così inattesa e impunita. Eppure, che scatenata energia dà scoprire che, fra tanta gente nel mondo, sono io che stavi aspettando. Chiedimi chi sono e ti sorprenderò. Lascia che mi liberi di tutto quello che mi hanno incollato addosso da prima ancora che nascessi. Non voglio avere nient'altro che me."
"Cosa sognano i bambini? Ma perché del resto? I sogni non sono mai veritieri. E quando lo sono - a chi e cosa servono le loro profezie?"
"Allora si disse che se questo è un reato, anche amarti lo è, che se noi vogliamo trovarci non dobbiamo pensare al futuro: vedremmo solo una nebulosa di decisioni e rimorsi. Dobbiamo inoltrarci senza voltarci indietro e abbandonarci, al buio, al di sotto di tutto. Calarci, lentamente, dentro l'oscurità dell'altro. E forse laggiù, nella nostra tenebra, ci incontreremo oltre le differenze - oltre l'età, oltre le nostre storie, oltre le nostre vite. [...] Ora la muoveva solo la fretta di lasciarsi dietro spiegazioni e promesse. Di raggiungere, di là da tutto quanto in lei cambia, ciò che è permanente e vero. Raggiungere il centro, segreto, di se stessa. [...] Nel buio Maja avrebbe potuto trovare il coraggio di dirgli che quella casa sull'Aventino lei voleva prenderla davvero. Che aveva bisogno di ritagliarsi uno spazio inviolato, di raccapezzarsi perché la sua vita stava esplodendo e la forza della deflagrazione la scagliava lontano."
"Io credo che un altro mondo è possibile ma so che non sarà qui."
4 commenti:
mi sa che questo post non è casuale ;)
complimenti esplorando ho trovato il tuo blog...è veramente bello....sono certa che prima o poi si apriranno tante strade per te e spero che siano nei campi che più ami.....x il libro...devo dire che è stata una buona scelta...cmq a presto
Vivido, intenso, sincero.. forse solo troppo lungo...
Una storia di solitudini, di abbandoni, di incomunicabilità che ha Roma tra i protagonisti. Un finale che lascia l'amaro in bocca. Da leggere.
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