giovedì 26 marzo 2009

Da "Estasi culinarie" (M.Barbery)

“Tra questi due estremi, la ricchezza esuberante dello stufato e la linearità cristallina del moolusco, ho percorso l’intero spettro dell’arte culinaria da esteta erudito, sempre in anticipo di un piatto – ma sempre in ritardo di un cuore.”

“[…] lo stesso vuoto, ma adesso definitivo, irrevocabile, senza la speranza né l’alibi che forse domani è un altro giorno.”

“[…] dato che con la sua stessa assenza lui riusciva a farci ancora più male.”

“Nonostante le enormi banchine spalancate sull’altrove, Tangeri è salda, è se stessa senza mediazioni e in sé stessa si racchiude, animata di vita propria, enclave di sensi al crocevia delle rotte: fin dal primo istante Tangeri ci ghermiva con vigore.”

“La grotta del tesoro era questo, il ritmo perfetto l’armonia scintillante tra elementi di per sé già squisiti, ma la cui successione strettamente rituale rasentava il sublime.”

“Nessuno di noi aveva più fame, ma è proprio questo il bello del momento dei dolci: tutta la loro raffinatezza si coglie solo quando non li mangiamo per placare la fame, solo quando l’orgia di dolcezza zuccherina non soddisfa un bisogno primario, ma ci ricopre il palato di tutta la benevolenza del mondo.”

“Ciò che sulla base del sentire comune appare magico e magistrale si infrange pateticamente ai piedi delle vette del genio.”

“Abbiamo solo una vaga idea di cosa sia il desiderio, il desiderio vero, quello che ti ipnotizza, che s’impossessa di tutta la tua anima, la circuisce da ogni lato, tanto che diventi matto, indemoniato, pronto a tutto per una misera briciola, per una goccia di ciò che si cuoce lì dentro sotto le tue narici soggiogate da un profumo satanico! E poi mia nonna traboccava di energia, di buon umore devastante, di una forza di vita prodigiosa che avvolgeva tutta la cucina con una sfavillante vitalità, e pareva di essere nel cuore di una materia in fusione, lei era raggiante e mi circondava con i suoi raggi caldi e fragranti!”

“Il calvario non è lasciare quelli che ti amano ma staccarsi da quelli che non ti amano.”

“[…] il più delle volte, infatti, non ci rendiamo conto che cose in apparenza tanto insignificanti e irrisorie, come un orto caotico nel cuore della campagna, possono avere qualcosa in comune con le più belle opere d’arte.”

“Allora ho capito che l’eccellenza è sentirsi a proprio agio e avvertire come ovvie quelle situazioni che richiedono secoli di esperienza, una volontà di ferro e una disciplina monacale.”

“[…] e quel pasto che non assaporai rimase uno dei migliori della mia vita. Degustare è un atto di piacere, raccontare questo piacere è un fatto artistico, ma l’unica vera opera d’arte, in definitiva, è il banchetto dell’altro.”

“Tutti pensano che i bambini non sanno niente. Viene da chiedersi se i grandi sono mai stati bambini.”

“Quando mi cerca senza mai trovarmi, quando alla fine si rassegna ad abbassare gli occhi o ad afferrare la cordicella per annientare la certezza della mia esistenza, lui sta fuggendo, fuggendo via, lontano dall’insostenibile. Dal suo desiderio dell’altro, dalla sua paura dell’altro. Muori, vecchio uomo. Non c’è pace né posto per te, in questa vita.”

“Il talento di quella donna risiedeva anche in questo, nel saper cogliere il sale della vita in episodi che per altri erano solo seccature.”

“Il punto non è mangiare né vivere. È sapere perché.”