martedì 18 gennaio 2011

Da "Viaggi e altri viaggi" (A.Tabucchi)

"Ma Parigi fu la scoperta del mondo o almeno la scoperta che il mondo è grande. Non è vero che il mondo è piccolo. Non è nemmeno vero che è un villaggio globale, come pretendono i mass media. Il mondo è grande e diverso. Per questo è bello: perché è grande e diverso, ed è impossibile conoscerlo tutto."
"Un viaggiatore che non ha mai fatto viaggi per scriverne, cosa che mi è sempre parsa stolta. Sarebbe come se uno volesse innamorarsi per poter scrivere un libro sull'amore."
"Invece, al contrario, mi è capitato di ossevare certe giovani coppie, oggi, che magari non hanno mai visto gli Uffizi o il Colosseo e che quando si sposano vanno in viaggio alle Seychelles o alle isole Comore. Quando tornano sul loro volto non c'è scritto niente. Del resto, cosa ci fa uno alle isole Comore? Sono solo abbronzati. Lo stesso risultato lo avrebbero ottenuto standosene seduti nel cortile di casa o sul terrazzo."
"Insomma, colui che afferma di essere pazzo la sa lunga, come recita un proverbio gitano."
"Ma perché non sentirsi dei carbonari in un mondo in cui la norma è rappresentata dai best seller? Forse è proprio per questo che voi siete arrivati in questa piccola piazza: perché per caso (quel caso che a volte guida le scelte migliori) avevate portato con voi il romanzo di Mercè Rodoreda."
"Baudelaire ha scritto che la vita è un ospedale dove ogni malato vorrebbe cambiare di letto: quello che sta accanto alla stufa pensa che guarirebbe più rapidamente accanto alla finestra, e quello che ha il letto vicino alla finestra pensa che guarirebbe prima vicino la stufa."
"E da cui non è assente una vena di malinconia, perché una cosa accome tutte le vita riassunte nelle coloratissime lapidi di legno, da quella più umile del carrettiere a quella privilegiata del funzionario statale: che a ciascuno sarebbe piaciuto aver avuto un'altra vita da vivere. Peccato che la vita sia una sola."
"Tradurre chiles con peperoncini è assolutamente inadeguato, tante sono le varietà, le forme, l'intensità e le differenze di gusto di queste solanacee e scoprirli è come esplorare gli insondabili abissi dell'animo umano, con le infinite gradazioni dei sentimenti che ci nutrono, dalla tolleranza al rancore, dall'odio alla vendetta al perdono, dal tenero amore filiale fino alla passione più furibonda."
"[...] La vita è un mistero e a volte fa spavento."
"E così gli schiavi furono portati in Brasile, tanti. E scavarono nelle miniere con braccia robuste. E si convertirono alla nuova fede, confidando in un dio che li salvasse dalla schiavitù e che per coincidanza era lo stesso di coloro che li avevano fatti schiavi."
"L'odore dell'India (1962) è il libro di un uomo che ha ritrovato il suo male di vivere in un'umanità sciagurata e dolente e che ha capito che l'India possiede questo strano sortilegio: farci compiere un viaggio circolare alla fine del quale ci troviamo davvero di fronte a noi stessi. Senza sapere chi siamo."
"Intolleranti e fanatici lo furono senz'altro, ma probabilmente per la prima volta concepirono il cosmo come un'idea terribile e assurda e capirono di essere stupidi, limitati e ottimisti."
"Lì, da soli, guardando questo panorama davanti a voi, forse vi prendere una sorta di struggimento. La vostra immaginazione, facendo uno sgambetto al tempo, vi farà pensare che una volta tornati a casa e alle vostre abitudini vi prenderà la nostalgia del momento privilegiato della vostra vita in cui eravata in una bellissima e solitaria viuzza di Lisbona a guardare un panorama struggente. Ecco, il gioco è fatto: state avendo nostalgia del momento che state vivendo in questo momento. E' nostalgia del futuro. Avete sperimentato di persona la saudade."
"Se dopo la mia morte qualcuno volesse scrivere la mia biografia, bastano due date, quella della mia nascita e quella della mia morte: fra l'una e l'altra tutti i giorni sono miei. (Alberto Caeiro)
"Un luogo non è mai solo un luogo: quel luogo siamo un po' anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati. Ci siamo arrivati il giorno giusto o il giorno sbagliato, a seconda ma questo non è responsabilità del luogo, dipende da noi. Dipende da come leggiamo quel luogo, dalla nostra disponibilità ad accoglierlo dentro gli occhi e dentro l'animo, se siamo allegri o malinconici, euforici o disforici, giovani o vecchi, se ci sentiamo bene o se abbiamo mal di pancia. Dipende da chi siamo nel momento in cui arriviamo in quel luogo. Queste cose si imparano con il tempo e soprattutto viaggiando."
"Perché solo chi capisce la morte può amare la vita anche nella sua pienezza dei sensi e nella sua carnalità più feroce."
"Siamo esseri antichi ma siamo anche esseri fragili e oltre che al brutto siamo anche esposti alla bellezza. La cosa ci turba e insieme ci rallegra. Tutti i giorni la laidezza del mondo ci perseguita, è di casa nello schermo televisivo e ad essa ci siamo assuefatti. Invece la bellezza può fare ammalare."