lunedì 22 aprile 2013

Da "La caccia al tesoro" (A. Camilleri)



"Aviva un cori d'asino e uno di lione."
"Accomenzò a 'nsultarli tutti, architetti, 'ngigneri, geometri, capomastri, muratori, con una raggia irrazionale, ma talmenti forti che il sangue gli faciva battiri le tempie.
- Ma pirchì me la piglio tanto? - si spiò. Certo, il guasto alla natura, la morti del gusto, la prevalenza del laido, non sulo ferivano, ma macari offinnivano. Però era chiaro che 'na bona parti della sò arraggiatura era dovuta al fatto che a 'na certa età s'addiventa 'nsofferenti, non tinni va beni una. Altra conferma che stava addivintanno vecchio.
"L'interessarono assà quelli assistimati nel ripiano cchiù in alto: Venere in Pelliccia, Justine, L'histoire d'O, un trattato di psicopatologia sessuale, dù annate di Penthouse rilegate... Doviva travgliare assà di mano, la perla rara."
"- Allora dimmelo tu perché mangi tanto. [...] La virità è quella  che 'na volta mi disse 'n amico. E cioè che il mangiare è per mia 'na sorta di acceleratore delle funzioni del mio ciriveddro. Tutto qua. Epperciò basta con la vrigogne e i rimorsi."
"La mancanza di prove non è prova della mancanza."

Da "La danza del gabbiano" (A. Camilleri)



"Dicono che la luci della virità arricria chi ne è colpito e lo tiene càvudo."
" - Ma quali mulini a vento? Questi sono mostri veri! - s'arribbillò Montalbano primo."

lunedì 15 aprile 2013

Da "L'età del dubbio" ( A. Camilleri)




"Prima di nesciri, la taliò. Pariva un cani vagnato, i vistiti che si era rimittuti non erano completamenti asciutti ed erano pieghe pieghe, la crocchia nìvura dei capilli si era sciogliuta e le cummigliava mezza facci. E po' aviva un modo di stari assittata che il commissario aviva notato in certi profughi, pronti a lassari per sempre la seggia indova stavano assittati o a ristarinni supra a quella seggia per l'eternità."
"Non c'è dubbio che a forza di non avere dubbi ti vieni a trovare senza nessun dubbio nella merda. Allora è meglio forse farti venire qualche dubbio."
"Ma era giusto, era onesto essiri saggi davanti alla ricchizza dell'amuri?"
"Si 'nfilò sutta alla doccia stannoci a longo, appresso si annò a corcari. Stremato dalla curruta e dalla filicità. La quali, quanno è veramente granni, è capace di tagliarti le gamme pricisa 'ntifica a un granni dolori."

venerdì 12 aprile 2013

Da "La pista di sabbia" (A. Camilleri)



"Raprì l'occhi e di subito li richiuì. Da tempo gli accapitava 'sta specie di rifiuto dell'arrisbiglio, che non era per prolungare qualichi sogno piacevole che oramà gli capitava di fari sempri cchiù raramenti, no, era pura e semprici gana di restare ancora tanticchia dintra al pozzo scuro, profunno e càvudo del sonno, ammucciato propio in funno in funno, indovi sarebbe stato impossibile che qualichiduno l'attrovasse. Ma sapiri d'essiri irrimediabilmente vigliante. Allura, sempre con l'occhi 'nserrati, si misi ad ascutari il rumore del mare."
" - Grazie, maestro, per l'ampiezza, la dovizia e la varietà degli elogi che profondamente mi commuovono.
- Mimì, vattelo a pigliare dove sai."
" - M'è venuto un attacco di gelosia tardiva, va bene? 
- No, non va bene. È illogico.
- La logica la lascio tutta a te. Io ragiono in un altro modo."
"Sì. Devo denunziare un furto con scasso. O forse un tentativo di furto con scasso. Quello che è certo è che lo scassamento c'è stato. Di cabasisi."
"Se uno fa una cosa, chi autorizza un'altro a spiare pirchì l'ha fatta? Odiava 'sto tipo di dimanne."

giovedì 4 aprile 2013

Da "Il campo del vasaio" (A. Camilleri)






"Montalbano s'arricordò che in tempi oramà remoti il mari, quando s'arritirava, lassava sulle spiagge sulo alghe profumate e conchiglie bellissime che erano come un regalo che il mari faciva all'omini. Ora invece ci restituiva la nostra stessa fitinzia."
"Marito divoto, patre felice e adultero eventuale." 
"Semprici la risposta: pirchì la nova mafia spara a tinchitè, a dritta e a manca, a vecchi e piccilidri, indove capita capita e non si degna mai di dari 'na spiegazioni di quello che ha fatto. La vecchia mafia no: spiegava, cuntava, chiariva. Certo non a voci o mittenno nìvuro supra bianco, chisto no, ma a segni. La vecchia mafia era maestra di semiologia, che sarebbi la scienza dei segni che servino a comunicare."
"Doppo, dintra a quel silenzio del munno, forsi dell'universo, Montalbano sintì nasciri un sono breve, sgraziato e strammo, seguito da un altro eguali e da un altro ancora eguali. Che era? Ci mise un certo tempo a capire che quel sono nasciva da lui. Stava chiangenno alla dispirata."
"Pirchì certe volte, quanno oramà sei quasi vecchio, l'odiato davanzale dal quale sei caduto picciliddro ti torna pressante alla memoria e tu ti metteresti in pellegrinaggio per rividirlo come lo vidivi allora, con l'occhio della 'nnuccenza."
"Fino a quanno avrebbe potuto reggiri? Meglio piccamora non pensaricci, meglio starsene a taliare il mari che, a Vigàta o a Boccadasse, sempre mari è."