mercoledì 9 maggio 2012

Da "Le Beatrici" (S. Benni)



"Oh, è curiosa la vita nel Medioevo. Che poi Medioevo lo dite voi, io dico milleduecentoottantaquattro, poi voi lo chiamerete come vi pare, le epoche gli si dà il nome dopo. Le dittature, ad esempio, se ne parla male solo dopo, intanto tutti se le puppano."
"Perché nel Medioevo, belline mie, se non si va d'accordo con babbo e mamma mica ci si impasticca, mica si va all'estero con l'Erasmus, mica dallo psicanalista, mica in college. Noi si va di corsa in convento, capito?"
"Io invece tanto gentile e onesta devo parere. Devo camminare a occhi bassi. Mi sono guardata tutte le merde di cane da casa mia a piazza Santa Maria Novella."
"Padre nostro che sei nei cieli vieni giù armato..."
"Che ore sono? Non voglio saperlo. Le ore in cui si aspetta non hanno la durata del tempo quotidiano. La loro misura non è quella di un pendolo che oscilla regolare, ma quella di un cuore che batte, a spasmi e inciampi. Il tempo dell'attesa ti circonda, ti avvolge interminabile."
"A volte penso: è tempo perso questo aspettare? O è il tempo più necessario e prezioso, il prezzo che dobbiamo pagare all'affetto, alla cura, alla fratellanza?"
"Tutto questo è una canzone vecchia
Dentro una valigia di ricordi smarriti
Di tanghi usati, in vecchi spartiti."
"E fare finta di essere una vecchiaccia insopportabile che urla bestemmia sputa, urla puzza sanguina così almeno nessuno avrà pena di te e tu potrai tenerti stretto tra le mani grinzose un pensiero un fiore di carta una mela, potrai pensare come unico sollievo come unica allegria:... perché qualcuno dovrebbe volere bene a una come me?"
"Quelli che non ascoltano un piano lontano di notte, e non credono che i vecchi possano avere le ali, né che uno possa sentirsi solo davanti a una televisione. Quelli che forse non salteranno mai giù da un ultimo piano."
"Cerco l'amore. Come tutti, da Cenerentola a Godzilla."
"La gelosia è per i lupi, la vendetta per gli uomini. L'ha sposata, è ingrassato e la picchia una volta a settimana. E il mostro ero io."
"Volete camminare con me signore, per le vie della Parigi notturna? è una notte di luce quasi piena e noi quasi ci ameremo. Nessun urlo o ululato o macchia di sangue per strada. Solo una vaga malinconia. La luna la luna, è una severa maestra. Anche stasera non uccidiamo. Balliamo. Domani forse, qualcuno ci ucciderà."

lunedì 7 maggio 2012

Da "XY" (S. Veronesi)


"Un fatto non può tornare come torna un conto, perché noi non conosciamo tutti i fattori necessari ma soltanto pochi elementi per lo più secondari. E ciò che è casuale, incalcolabile, incommensurabile, ha una parte troppo grande." F. Dürrenmatt
"La citazione di Cartesio: va bene l'irrazionalità, va bene l'ignoto, va bene tutto, ma l'edera non può salire più alta del muro che la sostiene."
"I posti contengono un destino: ricordi? L'hai detto tu quando te ne sei andata di casa. Allora dimmi una cosa: che destino può contenere un posto simile?"
" - Come faresti senza di me?
- Vivrei avviluppata nella mediocrità."
"Se esistono le parole per dirlo, è possibile."
"A volte illudersi ha una sua strategica importanza."
"[...] ma certe decisioni sono più difficili a  spiegarsi che a compiersi, e non necessariamente sono quelle sbagliate."
"Era paura fresca, vitale, provata mentre facevo qualcosa di attivo e di intenzionale - e questa paura non paralizza come quella melmosa e febbricitante nella quale stagnavo fino a ieri, quando ero solo spettatrice, lontana, passiva, inebetita."
"Tra l'altro, anche sapere che questa strada qui porta e qui finisce fa un certo effetto. In un mondo così intrecciato, così pieno di incroci e alternative, dove tutto confina con tutto, fa effetto sapere di trovarsi alla fine di qualcosa."
"E di nuovo la possibilità di scoprirmi inadeguata mi spaventa, certo, ma è una paura che non vedo l'ora di affrontare , perché non mi raggiunge nel mio tinellino dell'Ikea dal quale cercavo di tenerla fuori, non filtra da sotto le porte, non mi raggiunge attraverso la linea telefonica o la televisione: questa paura me la sono scelta, mi ci sono buttata a capofitto, è mia."
"Così come sapevo che certe domande non devono nemmeno essere fatte, poiché è bene che la risposta rimanga imperscrutabile."
"Là sono malata e passo la giornata a dimenticarmene. Qua sono malata e passo la giornata a ricordarmene. Si tratta del più grande progresso che si possa fare."
"A cosa dovrebbe mai credere colui che passa la vita davanti a uno schermo, se non alle cose che gli vengono dette da quello schermo?"
"Un conto è recintare il pollaio, ha detto, e tutt'un altro è prendere la volpe."
"Il telefonino, nientemeno: l'Ungeist del nostro tempo, lo spirito maligno attraverso il quale la gente si stordisce e si ferisce e si tradisce [...]."
"Se si osserva solo ciò che si comprende finisce che si esiste solo in ciò che si comprende."
"Si deve capire tutto, altrimenti si deve credere tutto."
"[...] per quelle donne che abortiscono come ho abortito io: per rabbia, per frustrazione, per infelicità - be', per loro non può esserci nulla perché queste donne, le donne come me, semplicemente spariscono."