domenica 30 novembre 2008

Da "E' una vita che ti aspetto" (F. Volo)

"Cosa c'è di meglio che essere curiosi di se stessi?"
"Mi piace la loro compagnia anche se silenziosa e sconosciuta. Le donne sono belle da respirare".
"E' tutto molto più semplice. Se vuoi essere felice, se vuoi essere libero impara ad amare. Ad amare e a lasciarti amare."
"La tua vita adesso è priva d'amore. Non ami il tuo lavoro, non ami una donna, non ami te stesso. Di conseguenza, non ami il mondo".
"Vivere è la cosa più rara del mondo. La maggior parte della gente esiste, e nulla più - Oscar Wilde"
"Come si fa a non pensare? E' impossibile, sto pensando di non pensare, quindi penso..."
"Perché una donna felice non tradisce. Una donna felice è sempre fedele. Non ha bisogno di nient'altro".
"Per me è sempre stato più che un fratello. Dovessimo anche separarci per sempre, non staremmo mai l'uno senza l'altro perché Luca ce l'ho nella pelle, nel sangue, disegnato in fondo alle pupille. Per lui farei qualsiasi cosa."
"Non potevo fare a meno di chiedermi - Cazzo, la vita è tutta qui?"
"Una volta mi sono intrippato pensando che nulla sa di nulla finché non c'è un incontro. Che la mela non abbia sapore finché non incontra una bocca che la morde. Dall'incontro tra la mela e la bocca nasce il sapore e quindi ognuno di noi nella propria vita crea sapori diversi... Come i profumi che cambiano in base alla pelle. Tutto è neutro. Sei tu che dai sapore alle cose, incontrandole."
"Forse la libertà poi non è nemmeno fare ciò che si vuole senza limiti, ma piuttosto saperseli dare. Non essere schiavi delle passioni, dei desideri. Essere padroni di se stessi."
"Amare. Amare veramente. Magari non è vero che ci si riconosce subito. Magari prima bisogna aprirsi, liberarsi da mille paure, da mille atteggiamenti, da mille armature."
"Quanto lo invidiavo. Quanto avrei voluto anch'io avere subito la barba. Quanto avrei voluto essere come lui. E quanto fa male poi, crescendo, scoprire che il tuo eroe è un uomo normale. Anzi, a volte anche un po' sfigato".
"Avevo imparato una cosa importante ed era che continuavo ad avere le mie paure, ma non avevo più paura di aver paura".
"Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri."
"Se i giovani sapessero e i vecchi potessero."
"Che l'incompreso è quasi sempre l'isola felice dei fallimenti. [...] Che preferiva essere in seconda fila a lamentarsi perché questo la faceva sentire meglio. Più buona."
"Le donne sono come i fiori: se cerchi di aprirli con la forza, i petali ti restano in mano e il fiore muore."
"Cambiare posto al cuore con il cervello. Ho imparato a pensare con il cuore e ad amare con la testa."
"Ma ero io che sbagliavo, anche perché non significa niente amare tanto o amare poco. Si può solo amare o non amare."
"Anche perché ci sono cose che non puoi spiegare. Sono cose che puoi capire solo vivendole."
"Perché lo schiavo non è chi ha la catena al piede, ma chi non riesce più a immaginare una vita in libertà."
"Ho imparato che per ogni cosa ci vuole il tempo giusto. Che bisogna saper aspettare: aspettare che il pane lieviti, che il pane cuocia. Che alterare questi tempi vuol dire alterare la qualità. E alla fine tutto quello che fai deve passare dal forno. E il forno è la coscienza. E' dopo che il pane è uscito dal forno che capisci se hai fatto le cose giuste o no".
"Ad esempio, se è una ragazza ad accompagnarmi a casa, quando scendo non mi piace se riparte subito sparata. Mi aspetto che da dentro la macchina mi saluti ancora una volta. Mi piace pensare ch enon basti chiudere una portiera per far cambiare subito dimensione. Atmosfera."
"Ho pensato che, quando si incontra una persona, quell'incontro crea cose nuove. Dà vita a pensieri, riflessioni, sentimenti, azioni, che appartengono solo alle due persone che si sono incontrate. L'amore che circola tra loro deve essere sempre vissuto tutto, in ogni momento. Fino in fondo. Perché quando l'amore circola, quando viene vissuto è leggero e fa sentire leggeri, ma se viene bloccato, se non lo si vive, diventa piombo."
"Io ti chiedo di stare con me perché la mia vita in questo momento è veramente meravigliosa ma con te lo sarebbe ancora di più. Se senza di te vivessi una vita squallida, vuota, misera non avrebbe alcun valore rinunciarci per te. Che valore avresti se tu fossi l'alternativa al nulla, al vuoto, alla tristezza? Più una persona sta bene da sola e più acquista valore la persona con cui decide di stare".

domenica 16 novembre 2008

Da "La solitudine dei numeri primi" (P. Giordano)

"Le notti in cui il futuro sembrava arrivare solo fino al mattino e lui contava le ore, tutte quante, dai rintocchi delle campane in lontananza."
"Mattia lo faceva apposta a essere così silenzioso in ogni suo movimento. Sapeva che il disordine del mondo può solo aumentare, che il rumore di fondo crescerà fino a coprire ogni segnale coerente ma era convinto che misurando attentamente ogni suo gesti avrebbe avuto meno colpa di questo suo lento disfacimento."
"Avevano un'aria trasognata, come se arrivassere da un posto lontano, che conoscevano solo loro."
"- Ti ci abituerai. Finirai per non vederlo neanche più. - fece.
- E come? L'avrò sempre sotto gli occhi. -
- Appunto - disse Mattia - è proprio per questo che non lo vedrai più."
"Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non lo aveva mai detto."
"Vivevano la lenta e invisibile compenetrazione dei loro universi, come due astri che gravitano intorno a un asse comune, in orbite sempre più strette, il cui destino chiaro è quello di coalescere in qualche punto dello spazio e del tempo."
"[..] sentirsi speciali è la peggiore delle gabbie che uno possa costruirsi [...]."
"Quella sera, alzandosi da tavola, aveva superato il confine invisibile oltre il quale le cose cominciano ad andare da sole."
"Forse perché aveva quella gamba storta e le mancava la madre come a lui mancava una moglie e le mancanze si assomigliano un po' tutte. Oppure perché era sicuro che lei si sarebbe presto stancata e la serranda, la sera, l'avrebbe tirata di nuovo giù lui da solo e poi se ne sarebbe tornato verso casa dove non c'era nessuno, con la testa vuota eppure così pesante."
"Alice sorrise al pensiero che quella potesse essere la loro prima mezza verità di sposi, la prima delle minuscole crepe che si formano in un rapporto, dove presto o tardi la vita riesce a infilare un grimaldello e fare leva."
"Alberto si fece più vicino. Non interruppe Mattia finché lui non ebbe finito di spiegargli, perché lo sapeva che Mattia parlava poco ma, quando lo faceva, valeva la pena di stare zitti e ascoltare."
"Eppure non sapeva decidersi a lasciarlo. Ormai dipendeva da quel luogo, ci si era attaccata con l'ostinazione con cui ci si attacca soltanto alle cose che fanno male."
"Comune strano rendeva l'idea. E inquietante. Ma aveva anche qualcosa nello sguardo, come un corpuscolo brillante che nuotava in quegli occhi scurie che, Nadia ne era sicura, nessuna donna era ancora stata in grado di catturare."
"Vagava per l'appartamento silenzioso come il fantasma di se stessa, inseguendo senza fretta la propria lucidità. Sto impazzendo, pensava alle volte. Ma non le dispiaceva. Anzi, le veniva da sorridere, perché finalmente stava scegliendo lei."
"Poteva sforzarsi, ma da tutti gli anni passati insieme a Fabio non riusciva ad estrarre neppure un'immagine che le schiacciasse il cuore così forte, che avesse la stessa impetuosa violenza nei colori e che lei riuscisse ancora a sentire sulla pelle e alla radice dei capelli e tra le gambe."
"[...] L'amore di chi non amiamo si deposita sulla superficie e da lì evapora in fretta."
"[...] Tre sconosciuti che fingono di avere qualcosa in comune e grattano la superficie delle cose, pur di evitare il silenzio."
"Perché lei e Mattia erano uniti da un filo elastico e invisibile, sepolto sotto un mucchio di cose di poca importanza, un filo che poteva esistere soltanto fra due come loro: due che avevano riconosciuto la propria solitudine l'uno nell'altra."
"Tutto il resto giaceva come sommerso a profondità irraggiungibili, in una massa cementificata di discorsi mai affrontati, di scuse da fare e da ricevere e di ricordi da correggere, che sarebbero rimasti tali."
"Era difficile parlare e pensare insieme, come se le due azioni si annullassero a vicenda."
"A ripensarci adesso si sentiva stupido, come ci si sente stupidi a pensare a tutto il tempo che sprechiamo a desiderare di essere altrove."
"Ormai l'aveva imparato. Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante."
"Poco più in là lo aspettavano una doccia, una tazza di tè caldo e una giornata come tante e a lui non serviva nient'altro."
"Pensò a quel silenzio perfetto. Anche adesso, come allora, nessuno sapeva dove lei si trovasse. Anche questa volta non sarebbe arrivato nessuno. Ma lei non stava più aspettando. Sorrise verso il cielo terso. Con un po' di fatica, sapeva alzarsi da sola."