domenica 16 novembre 2008

Da "La solitudine dei numeri primi" (P. Giordano)

"Le notti in cui il futuro sembrava arrivare solo fino al mattino e lui contava le ore, tutte quante, dai rintocchi delle campane in lontananza."
"Mattia lo faceva apposta a essere così silenzioso in ogni suo movimento. Sapeva che il disordine del mondo può solo aumentare, che il rumore di fondo crescerà fino a coprire ogni segnale coerente ma era convinto che misurando attentamente ogni suo gesti avrebbe avuto meno colpa di questo suo lento disfacimento."
"Avevano un'aria trasognata, come se arrivassere da un posto lontano, che conoscevano solo loro."
"- Ti ci abituerai. Finirai per non vederlo neanche più. - fece.
- E come? L'avrò sempre sotto gli occhi. -
- Appunto - disse Mattia - è proprio per questo che non lo vedrai più."
"Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non lo aveva mai detto."
"Vivevano la lenta e invisibile compenetrazione dei loro universi, come due astri che gravitano intorno a un asse comune, in orbite sempre più strette, il cui destino chiaro è quello di coalescere in qualche punto dello spazio e del tempo."
"[..] sentirsi speciali è la peggiore delle gabbie che uno possa costruirsi [...]."
"Quella sera, alzandosi da tavola, aveva superato il confine invisibile oltre il quale le cose cominciano ad andare da sole."
"Forse perché aveva quella gamba storta e le mancava la madre come a lui mancava una moglie e le mancanze si assomigliano un po' tutte. Oppure perché era sicuro che lei si sarebbe presto stancata e la serranda, la sera, l'avrebbe tirata di nuovo giù lui da solo e poi se ne sarebbe tornato verso casa dove non c'era nessuno, con la testa vuota eppure così pesante."
"Alice sorrise al pensiero che quella potesse essere la loro prima mezza verità di sposi, la prima delle minuscole crepe che si formano in un rapporto, dove presto o tardi la vita riesce a infilare un grimaldello e fare leva."
"Alberto si fece più vicino. Non interruppe Mattia finché lui non ebbe finito di spiegargli, perché lo sapeva che Mattia parlava poco ma, quando lo faceva, valeva la pena di stare zitti e ascoltare."
"Eppure non sapeva decidersi a lasciarlo. Ormai dipendeva da quel luogo, ci si era attaccata con l'ostinazione con cui ci si attacca soltanto alle cose che fanno male."
"Comune strano rendeva l'idea. E inquietante. Ma aveva anche qualcosa nello sguardo, come un corpuscolo brillante che nuotava in quegli occhi scurie che, Nadia ne era sicura, nessuna donna era ancora stata in grado di catturare."
"Vagava per l'appartamento silenzioso come il fantasma di se stessa, inseguendo senza fretta la propria lucidità. Sto impazzendo, pensava alle volte. Ma non le dispiaceva. Anzi, le veniva da sorridere, perché finalmente stava scegliendo lei."
"Poteva sforzarsi, ma da tutti gli anni passati insieme a Fabio non riusciva ad estrarre neppure un'immagine che le schiacciasse il cuore così forte, che avesse la stessa impetuosa violenza nei colori e che lei riuscisse ancora a sentire sulla pelle e alla radice dei capelli e tra le gambe."
"[...] L'amore di chi non amiamo si deposita sulla superficie e da lì evapora in fretta."
"[...] Tre sconosciuti che fingono di avere qualcosa in comune e grattano la superficie delle cose, pur di evitare il silenzio."
"Perché lei e Mattia erano uniti da un filo elastico e invisibile, sepolto sotto un mucchio di cose di poca importanza, un filo che poteva esistere soltanto fra due come loro: due che avevano riconosciuto la propria solitudine l'uno nell'altra."
"Tutto il resto giaceva come sommerso a profondità irraggiungibili, in una massa cementificata di discorsi mai affrontati, di scuse da fare e da ricevere e di ricordi da correggere, che sarebbero rimasti tali."
"Era difficile parlare e pensare insieme, come se le due azioni si annullassero a vicenda."
"A ripensarci adesso si sentiva stupido, come ci si sente stupidi a pensare a tutto il tempo che sprechiamo a desiderare di essere altrove."
"Ormai l'aveva imparato. Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante."
"Poco più in là lo aspettavano una doccia, una tazza di tè caldo e una giornata come tante e a lui non serviva nient'altro."
"Pensò a quel silenzio perfetto. Anche adesso, come allora, nessuno sapeva dove lei si trovasse. Anche questa volta non sarebbe arrivato nessuno. Ma lei non stava più aspettando. Sorrise verso il cielo terso. Con un po' di fatica, sapeva alzarsi da sola."

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