giovedì 4 aprile 2013

Da "Il campo del vasaio" (A. Camilleri)






"Montalbano s'arricordò che in tempi oramà remoti il mari, quando s'arritirava, lassava sulle spiagge sulo alghe profumate e conchiglie bellissime che erano come un regalo che il mari faciva all'omini. Ora invece ci restituiva la nostra stessa fitinzia."
"Marito divoto, patre felice e adultero eventuale." 
"Semprici la risposta: pirchì la nova mafia spara a tinchitè, a dritta e a manca, a vecchi e piccilidri, indove capita capita e non si degna mai di dari 'na spiegazioni di quello che ha fatto. La vecchia mafia no: spiegava, cuntava, chiariva. Certo non a voci o mittenno nìvuro supra bianco, chisto no, ma a segni. La vecchia mafia era maestra di semiologia, che sarebbi la scienza dei segni che servino a comunicare."
"Doppo, dintra a quel silenzio del munno, forsi dell'universo, Montalbano sintì nasciri un sono breve, sgraziato e strammo, seguito da un altro eguali e da un altro ancora eguali. Che era? Ci mise un certo tempo a capire che quel sono nasciva da lui. Stava chiangenno alla dispirata."
"Pirchì certe volte, quanno oramà sei quasi vecchio, l'odiato davanzale dal quale sei caduto picciliddro ti torna pressante alla memoria e tu ti metteresti in pellegrinaggio per rividirlo come lo vidivi allora, con l'occhio della 'nnuccenza."
"Fino a quanno avrebbe potuto reggiri? Meglio piccamora non pensaricci, meglio starsene a taliare il mari che, a Vigàta o a Boccadasse, sempre mari è."

Nessun commento: