martedì 4 marzo 2008

Da "La passione secondo Thérèse" (D. Pennac)

"Bisognerebbe vivere a posteriori. Decidiamo tutto troppo presto. Non avrei mai dovuto invitare quel tizio a cena."
"La specie umana è una decisione di donna, Benjamin. Nemmeno Hitler ha potuto opporvisi."
"Julius il cane e io rimuginavamo tutto questo tornando su a Belleville. Cercavamo di trarre le conseguenze di quella conversazione, come dicono i politici. Ma le conseguenze non hanno bisogno di nessuno che le tragga, diversamente dalle conclusioni che non chiedono altro. La conseguenza è infatti l'atterraggio di fortuna di una conclusione tratta male. Vedevo l'avvenire in nero. Inutile guardare in aria per sapere che la copronuvola ci seguiva."
"Il velo dell'amore rende ciechi, punto e basta. Se volessi farci le carte, semplicemente non potrei. L'amore non si predice, si costruisce."
"Non vogliamo quello che vogliamo, ecco come stanno le cose."
"No, Malaussène, quando si ha una piccola tana per sé non bisogna cercare di ingrandirla. Bisogna trarre profitto dai propri limiti. [...] Ba mian ling long, come dicono i cinesi, bisogna sapersi adattare all'ambiente circostante."
"Nè gli uni né gli altri capivano davvero cosa facessi. Mi allenavo segretamente. Anticipare la disgrazia senza far condividere i tormenti dell'anticipazione, ecco il vero eroismo".
"Dopodiché mi sono concesso un giro di Belleville, macchina fotografica usa e getta in mano. Ho fotografato quello che mi capitava sott'occhio, senza ricerca né distinzione; i ricordi sono figli del caso, solo gli imbroglioni hanno la memoria in ordine."
"Oggi posso testimoniarlo, la verità non ha né capo né coda."

1 commento:

Sylvie Malaussène ha detto...

La passione secondo Thérèse entra di diritto tra i migliori della saga Malaussène con un Benjamin ormai rassegnato al ruolo di capro espiatorio e un'insolita Thérèse, appassionata e allegra.
Pennac mescola armoniosamente divertimento, cinismo e irriverenza per dare il penultimo saluto a Belleville.