domenica 3 agosto 2008

Da "Margherita dolcevita" (S. Benni)

“Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra talvolta vediamo la vita nell’aria. E la chiamiamo polvere.”
“Il mondo si divide in:
quelli che mangiano il cioccolato senza pane;
quelli che non riescono a mangiare il cioccolato se non mangiano anche il pane;
quelli che non hanno il cioccolato;
quelli che non hanno il pane.”
“Sono andata a letto e le stelle non c’erano più. Ho pulito per bene il vetro della finestra ma niente da fare. Erano sparite . Era sparita Sirio e Venere e Carmilla e Altazor. E anche Mab e Zelda e Bacbuc e Dandelion e la costellazione del Tacchino e la Croce di Lennon. Non ditemi che alcune di queste stelle non esistono. Sono i nomi che gli ho dato io. Infatti rivendico il diritto di ognuno, specialmente della fanciulle fantasiose come me, a chiamare le cose non soltanto con il nome del vocabolario ma anche quello del vocabolaltro, cioè con un nome inventato e scelto. In fondo tutti lo fanno.”
“Mio nonno dice che ogni bellezza è complicata e che Pisolo è come una casa o come il mondo intero. In ogni casa ci sono il salotto buono, il bagno sfavillante e i mobili antichi ma anche il ripostiglio polveroso, le tubature viscide e i tarli che rodono, la stanza dei giochi e la cantina oscura che spaventa e attrae noi bambini. In ogni casa che crediamo di conoscere bene c’è sempre qualcosa di dimenticato, di nascosto. Un cassetto chiuso con un coltello insanguinato in mezzo ai tranquilli cucchiaini. E nel giardino scopriamo una misteriosa scritta su un albero, o un fiore mai visto, nella strada che percorriamo tutti i giorni c’è un vicolo buio, nella città scorre un fiume sotterraneo e nel nostro paese vive nascosta una banda di assassini.”
“Dice che l’uomo è stato creato padrone della terra ma gli manca una cosa fondamentale: una borsa di attrezzi per riaggiustarsi. Ah, sospira, se ci fosse un cacciavite per togliere le idee sbagliate e un martello per fissare le buone intenzioni, una chiave inglese per stringere per sempre l’amore e una sega per tagliare col passato! Ma questa attrezzeria non ce l’hanno data e, dopo aver tentennato e cigolato, prima o poi ci romperemo.”
“Non vorrei ma che finisse quello che finisce bene.”
“A volte penso che dovrei mettermi a dieta, poi penso che se dimagrissi sarei sempre tesa per la paura di ingrassare, invece così sono tranquilla.”
“Inoltre, per addormentarsi bisogna fermare i pensieri e non è facile.”
“Le cose belle e le cose orribili stanno sempre vicine.”
“Amor non corrisposto.
Soffro e dimagrisco.
Amor corrisposto a metà.
Il peso non cambierà.
Amore corrisposto,
Questo amore non conosco.”
“Quando amo, odio tutti.”
“Quante battaglie stupide e quante nobili e giuste ci sono nella giornata media di ognuno?”
“Dice che una buona idea deve essere: sconfinata come gli spazi freddi dell’Universo e precisa come la scelta di un gelato. Ve l’ho detto, è terrorizzante.”
“I Del Bene stavano cercando di contagiarci con l’arma batteriologica del secolo: il tedio. Quella che ti convince che aspettare di vivere è meno faticoso di vivere.”
“Io non scherzo mai – ha detto Eraclito – non sono un adulto qualsiasi.”
È tardi Margherita – ha detto – le stelle si nascondono. Sono stato felice anch’io qualche volta. Ma non posso dimenticare quello che ho visto. È una fiaba sbagliata: gli assassini, Margherita, sono diventati i padroni del mondo. Non c’è più posto per noi.”
“La casa di cura e di riposo Santa Vispa è in cima a una collina da dove si gode, o si soffre, il panorama di tutta la città. C’è odore di gigli e di vaso da notte. All’entrata troneggia il busto di un famoso medico e una lapide che ricorda che nella vita quell’uomo siè comportato in modo esemplare. Proprio come il busto all’entrata della mia scuola. Mi piacerebbe un giorno vedere un bel busto di marmo con questa scritta: in ricordo di quel gran bastardo bugiardo e truffatore che ha impestato la città con le sue malefatte, che l’inferno lo inghiotta, ricordate questa faccia, era la faccia di un porco.”
“Sembrava proprio un asilo di bambini, di vite riavvolte all’indietro. […]Ma non c’era solo morte, lì dentro. C’era tenace, ironica vita. Muschio nella roccia.”
“Se incontri un angelo, non avrai pace ma febbre.”
“Non tutto si può guardare negli occhi, Margherita.”
“Io credo che esisteranno sempre l’intelligenza, la voglia di libertà, l’eros e le sale da ballo – ha detto il nonno – ma la parola speranza non mi sento più di pronunciarla.”
“L’arte è questo: scappare dalla normalità che ti vuole mangiare.”
“Sono tornata a casa e mi sono chiusa in camera. Dalla stanza di Eraclito veniva la voce di Lennon. Tutto il dolore del mondo si è seduto sul mio letto. Il dolore di Angelo prigioniero e il mio. E la stanchezza dei muratori. E la scontentezza di mia madre, la rabbia di mio padre, l’amore offeso di Giacinto. La miseria di Frido e il vuoto di Lenora, il pianto dietro le lunghe ciglia di Labella. La solitudine senza speranza del nonno. Il respiro della bambina di polvere, nascosta fra le macerie.”
“E ci sono periodi molto maperò nella vita. Il fiume degli eventi ristagna e non si sa quale direzione prenderà e andiamo alla deriva nelle acque torbide. Poi l’acqua diventa limpida, il torrente scorre e tutto ritorna trasparente. Così fu la mia vita da quel mattino. Mi trovavo in una pozza profonda, l’ultima quiete prima della cascata finale. Lì potevo vedere ciò che era stato importante nella mia vita, la mia meravigliosa e sordida infanzia che stava per precipitare, tutto ciò che avrei amato sempre anche quando sarebbe stato lontano.”
“Da lì alla mia casa c’erano trecento metri di strada, un tragitto lungo per un cuore storto come il mio, e mi misi a correre.”
“Tutto questo era perduto? Era inevitabile che fosse cambiato? Dovevo dimenticare? Dobbiamo chiudere gli occhi? Dobbiamo perdonare perché ognuno vive di briciole? […] Oppure, proprio perché siamo piccola cosa, dobbiamo combattere per la nostra briciola di giustizia o le stelle crolleranno? […] Ho sognato i sogni degli altri. Perché se capiamo i sogni degli altri, ho pensato, forse non ci separeremo.”
“Puoi credere che quegli anni fossero soltanto difficili oppure che siano stati i peggiori della storia del mondo. In cui il mondo invecchiò di colpo. E prese della vecchiaia l’egoismo e la disperazione, non la saggezza e la generosità.”


3 commenti:

Sylvie Malaussène ha detto...

Dalla penna di Benni nasce un personaggio straordinario, una ragazzina alle prese col suo primo amore che sfida l'abusivismo edilizio, l'ipocrisia delle relazioni, gli arrampicatori sociali, il traffico di armi.
Il tutto a suon di rime e buonumore.
Indimenticabile.

JJ ha detto...

Geniale il tuo blog :-)

Enjoy,
JJ

Sylvie Malaussène ha detto...

Benvenuto nella Malaussènia, Jj!!!