
"Arrivò quel fagotto e fu
un grumo senza gioia:
ohibò
quel bambino era
un robot."
"Per conto suo il bambino
diventò un giovanottone
anche se troppo spesso
e a calci e sputi
lo prendevano per un Bidone,
di rifiuti."
"Ti fissava per ore
e non sapevi perché."
"Il bambino con i chiodi negli occhi
piantò il suo alberello d'alluminio.
Ma cresceva di sbieco
perché lui era cieco."
"E' bello conoscere una bimba
con tanti occhi sotti i capelli,
ma non quando piange,
perché sui vestiti stinge."
"Accanto a Superman o Batman,
può forse sembrare banale,
ma per me è del tutto speciale
e vale più d'una acca:
è il bambino Supermacchia.
[...]
So che a volte sta male
perché non sa correre o volare
e per quella sua sola abilità,
paga un conto salato nella lavanderia
della città."
"Sì, aveva ai piedi
dieci dita dieci.
Sì, aveva alle mani
dieci dita dieci,
ci sentiva e ci vedeva,
in bagno ci poteva andare,
ma bastava tutto questo
per essere normale?
[...]
Che suo figlio
sia un'Ostrica a metà
non mi può incolpare,
pensate piuttosto a una casa
in riva al mare.
[...]
Una croce di bambù
rimase sull'arenile, laggiù
a ricordare, contro l'onda,
la tomba del bambino Ostrica
e una breve preghiera
scritta sulla sabbia a Gesù,
che l'avrebbe portato nel cielo,
lassù.
Ma un'onda d'alto mare,
veloce, asciugò la scritta
e si prese quella croce, né storta
né dritta."
"Eppure anche lei è preda
di un maleficio da superstrega,
un sortilegio che non può
spezzare: se qualcuno le
si avvicina gli spilli si
fanno spina e nel cuore
vanno ad affondare."
"E l'ultimo respiro della sua breve vita
fu malsano e disperato.
Chi mai avrebbe pensato
che si poteva morire così:
di mattina per una boccata
d'aria fina?"
un grumo senza gioia:
ohibò
quel bambino era
un robot."
"Per conto suo il bambino
diventò un giovanottone
anche se troppo spesso
e a calci e sputi
lo prendevano per un Bidone,
di rifiuti."
"Ti fissava per ore
e non sapevi perché."
"Il bambino con i chiodi negli occhi
piantò il suo alberello d'alluminio.
Ma cresceva di sbieco
perché lui era cieco."
"E' bello conoscere una bimba
con tanti occhi sotti i capelli,
ma non quando piange,
perché sui vestiti stinge."
"Accanto a Superman o Batman,
può forse sembrare banale,
ma per me è del tutto speciale
e vale più d'una acca:
è il bambino Supermacchia.
[...]
So che a volte sta male
perché non sa correre o volare
e per quella sua sola abilità,
paga un conto salato nella lavanderia
della città."
"Sì, aveva ai piedi
dieci dita dieci.
Sì, aveva alle mani
dieci dita dieci,
ci sentiva e ci vedeva,
in bagno ci poteva andare,
ma bastava tutto questo
per essere normale?
[...]
Che suo figlio
sia un'Ostrica a metà
non mi può incolpare,
pensate piuttosto a una casa
in riva al mare.
[...]
Una croce di bambù
rimase sull'arenile, laggiù
a ricordare, contro l'onda,
la tomba del bambino Ostrica
e una breve preghiera
scritta sulla sabbia a Gesù,
che l'avrebbe portato nel cielo,
lassù.
Ma un'onda d'alto mare,
veloce, asciugò la scritta
e si prese quella croce, né storta
né dritta."
"Eppure anche lei è preda
di un maleficio da superstrega,
un sortilegio che non può
spezzare: se qualcuno le
si avvicina gli spilli si
fanno spina e nel cuore
vanno ad affondare."
"E l'ultimo respiro della sua breve vita
fu malsano e disperato.
Chi mai avrebbe pensato
che si poteva morire così:
di mattina per una boccata
d'aria fina?"