martedì 18 marzo 2014

Da "Messaggeri dell'oscurità" (A. Giménez-Bartlett)



"Tutto successe per colpa della dannata televisione. Be', questo è un po' esagerato, diciamo che la mia implicazione in quella diabolica faccenda avvenne a causa, e qui non cambio nemmeno una virgola, della dannata televisione."
"Odiavo fin da piccola la sensazione di non essere mai completamente sola. Desideravo che i miei genitori andassero a teatro o a cena con amici per avere la casa tutta per me. A scuola, quando una di quelle suore barbose ci ricordava la costante presenza dell'Angelo Custode, io mi sentivo morire. Ricordo perfino che certe sere, prima di andare a letto, aprivo la finestra e scuotevo fuori la giacca del pigiama come per scacciare un moscone. Con quel metodo ingenuo e infantile nutrivo la speranza di convincere l'angelo a volarsene via."
"Il colmo. Il mio vice, con fare paternalista, cercava di dimostrarmi che non ero altro che una signora con la puzza sotto il naso per cui gli unici barboni sono i clochards di Parigi. Come mai gli uomini hanno tanto bisogno di insegnare a vivere alle donne?"
"Tutti passiamo la vita intera a fuggire, vero, Fermìn? Lavoriamo per sfuggire alla povertà, abbiamo degli amici per sfuggire alla solitudine... Scappiamo, ci sottraiamo... ma se un giorno o l'altro qualcosa non funzionasse potremmo finire lì anche noi, in uno di quei brutti posti che abbiamo visto."
"Sono un poliziotto a cui non dispiacerebbe entrare in convento. La disciplina ce l'ho già, mi manca solo la pace."
"Sono giunto alla conclusione che la felicità consiste nel non domandarti ma se sei felice."
" - Dove va a passare il Natale? - mi domando Garzòn un pomeriggio, appoggiato al banco del bar.
- All'inferno, e lei?
- Nell'angolo di inferno che mi lascerà libero."
"Sarei insincera se dicessi che non mi divertii. In realtà quella riunione estemporanea era l'antitesi perfetta delle consuete cene familiari. Nessuno si conosceva troppo, così non c'erano ricordi comuni da rispolverare per l'ennesima volta, nessuna cuoca doveva essere lodata per la sua bravura, non ti ritrovavi accanto nessun parente detestato e, soprattutto, non era necessario fingere alcuna felicità. Molti ci avrebbero invidiati."
"- Ma come fa a non perdere la voglia di scherzare?
- Basta non prendere la vita troppo sul serio, né troppo alla leggera-
- Un giusto equilibrio."
"[...] l'amicizia è sempre stata un buon lenitivo dell'amore."

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