lunedì 16 giugno 2008

Da "Ti ricordi di me?" (S. Kinsella)

"La luce del mattino filtra tra le veneziane; sono sveglia da un po' ma rimango ancora a letto. Inspiro ed espiro con regolarità fissando il soffitto. Secondo la mia teoria, se sto sdraiata tranquilla, la tempesta nella mia mente forse si calmerà e tutto tornerà a posto. Fino a questo momento, sembra un po' una teoria di merda."
"Persino qui, nel mio rifugio più intimo, è tutto ordinato e sterile: una sorta di 'nientità'. Dov'è il casino? Dov'è finita la mia roba? Le lettere, le foto? Dove sono finite tutte le mie cinture con le borchie, e i rossetti che regalano quelle riviste pidocchiose? Dove... dove sono io?"
"Ogni volta che mi guardo allo specchio mi riconosco solo a scoppio ritardato."
"Perché, se ti arrendi, poi non sai se ci saresti mai riuscita."
"So solo che ho voglia di raggomitolarmi sotto una trapunta e far finta che il mondo non esista. Non c'è niente in questa nuova vita che io riesca ad accettare."

Nessun commento: