
"Quegli accessi avevano su di lui lo stesso effetto dell'alcol, che non sempre toglie la lucidità ma a volte la moltiplica."
"A quaranta, a cinquant'anni, riteneva ancora di capire a fondo gli uomini e dava giudizi senza incertezze né rimorsi. A sessant'anni era già meno sicuro di sé e ora procedava solo a tentoni cercando verità provvisorie."
"Strano come gli eventi possano concatenarsi nel tempo e nello spazio, creando bizzarri arabeschi..."
"C'era stata davvero una dissociazione passeggera tra la sua mente e il suo corpo, con quest'ultimo che rimaneva inerte, mentre l'altra, ancora agile, descriveva cerchi - al pari di un uccello - in mondi talvolta sconosciuti, talvolta non troppo lontani dalla realtà?"
"Non aver bisogno di pensare gli procurava una sensazione strana - gradevole e angosciosa insieme."
1 commento:
Simenon dipinge il ritratto di un grande statista, giunto al tramonto della sua esistenza.
Il romanzo si articola tra i passaggi dedicati alla tranquillità della campagna nella quale il protagonista si è ritirato e le rievocazioni dei personaggi politici e degli intrighi di palazzo che hanno segnato il suo tempo.
Tra rancore, rimpianto e rabbia per un mondo politico che non riconosce più e che sembra averlo dimenticato, il presidente si prepara a dare l'addio al mondo.
Posta un commento