martedì 15 giugno 2010

Da "Il tempo di Blanca" (M. Serrano)


“Mia nonna mi disse che con i libri non mi sarei sentita mai sola.” “O re o pezzente, niente vie di mezzo insomma.” “Bianco, mi ha detto, il colore dell’origine e della fine. Il colore di chi sta per cambiare condizione. Bianco, mi ha detto, il colore del silenzio assoluto; non il silenzio della morte, ma quello del preludio a tutte le metamorfosi possibili.” “Ai tempi di mia nonna – me lo raccontava lei – non si buttava via niente. Nemmeno l’esperienza. Un bacio era una cosa rara nella vita di una persona e veniva custodito come un tesoro. Il dolore si conservava gelosamente per non dimenticarlo. E da quello si imparava. Adesso, calze, dolori e baci, consumiamo tutto, rompiamo tutto, ci disfiamo di tutto.” “[…] voglio una solitudine a due capace di condividere scampoli di vita degli altri, di mettersi alla prova con la parte di lui che non mi è familiare, con l’io che esiste oltre il suo petto, voglio amarlo anche quando parla con gli altri [….].” “ – Ma allora, Sofìa, quale sarà il modo giusto di essere donna? […] – Nessuno. O tutti.” “Il dolore che non può essere espresso si cerca un altro linguaggio diverso dalla parola.” “Penso alle notti delle donne: una vera ingiustizia le notti delle donne, le sole persone di una casa che hanno gli occhi come lampadine sempre accese, orecchie indagatrici, tese ad ascoltare la vita nelle tenebre. Il russare del marito, un brutto sogno del bambino, un topo che passa in soffitta con uno scricchiolio insolito, l’insonnia del figlio più grande. Tutto è nelle loro mani. Gli altri dormono tranquilli; loro vegliano. Sempre a disposizione, le guardiane della notte.” “Com’è facile essere buoni quando la vita è buona con noi.” “Il bello della nostra amicizia è che ci siamo trasformata a vicenda per la forza dell’affetto. Nessuna di noi è più la stessa da quando ci vogliamo bene.”

1 commento:

lory ha detto...

grande grande grandissimo ...bianco bianchissmo splendente e irrimediabilmente oscuro......grande libro