lunedì 3 ottobre 2011

Da "Il buio oltre la siepe" (H. Lee)

“Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?”

“Senti il profumo della mia mimosa? Pare il respiro degli angeli, stasera.”

“Ci sono degli uomini… che si preoccupano tanto dell’altro mondo da non imparare mai a vivere in questo.”

“Non hai idea di quante cose si possono sistemare.”

“Non è una buona ragione non cercare di vincere per il semplice fatto che si è battuti in partenza.”

“Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede. La signora Dubose ha vinto. È morta come voleva morire, senza essere schiava né degli uomini né delle cose. Era la persona più coraggiosa che io avessi mai conosciuto.”

“Non è necessario sfoggiare bravura, non è signorile; e poi alla gente non piace vedersi attorno persone che ne sanno più di loro: li irrita. Non riuscirai mai a cambiare le persone limitandoti a parlare bene, bisogna che siano loro a desiderare di imparare; se non lo desiderano, non puoi fare niente: non ti resta che tenere la bocca chiusa o parlare come loro.”

“Era tanto svelto che, nel tempo che io impiegavo a leggere un libro, lui ne leggeva due, ma preferiva la magia delle proprie fantasie.”

“Potrei anche mandarli al diavolo dicendo: me ne infischio se a voi non piace il mio modo di vivere; ma mi limito a infischiarmene senza mandarli al diavolo: capito?”

“Non sono cinico, zia Alexandra. Dire la verità non significa essere cinici.”

“Credo che farò il pagliaccio da grande.[…] Se la gente è fatta così l’unico rimedio è ridere alle loro spalle, e così entrerò in un circo e passerò la vita a ridere alle loro spalle.[…], io sarò un pagliaccio diverso dagli altri. Mi metterò in mezzo alla pista e riderò della gente.”

“No, Jem, io credo che la gente sia di un tipo solo: gente, e basta!”

“Ma se gli uomini sono di un tipo solo, come ti spieghi che non vanno mai d’accordo tra loro? Se sono tutti uguali, perché passano la vita a disprezzarsi a vicenda? Comincio a capire una cosa, Scout: sai perché Boo Radley è rimasto chiuso in casa tutto questo tempo? Perché vuole starci dentro.”

“Una volta aveva detto che non si conosce realmente un uomo se non ci si mette nei suoi panni e non ci si va a spasso.”

“Quasi tutti sono simpatici, Scout, quando finalmente si riesce a capirli.”

Nessun commento: