martedì 29 gennaio 2013

Da "Lucertola" (B. Yoshimoto)


"Certo, se si guardasse la vita usando i treni come unico punto di osservazione, se non si confondesse la loro funzione con quella di portarti a casa e riportarti a lavoro, quasi tutte le persone che sono qui sopra, con i soldi che hanno con sé adesso, potrebbero andarsene in questo stesso istante molto lontano, nemmeno immagini quanto."
"A Lucertola piace ordinare da mangiare a casa. Non le piace andare a cena fuori Non è che odio l'umanità, dice, è che non i sento di vedere gente."
"Mi piace così, quando i confini tra le cose si confondono. La notte che sfuma nel giorno, la salsa che si spande nel piatto, gli articoli dell'emporio che invadono il caffè. Dev'essere l'influenza del mio amore per lei. Lei assomiglia alla luna di sera. Una luce bianca che sembra sempre sul punto di fondersi con la gradazione azzurro pallido del cielo."
"L'espressione fare i conti può avere una sfumatura minacciosa ma anche rassicurante. Può voler dire chiarire, mettere a posto qualcosa. Fare i conti con i miei traumi passati fu doloroso ma anche bello, perché questo processo prese la forma di Akira. E comunque sembrò senz'altro meglio che farsi venire una nevrosi da un giorno all'altro, come quelle donne che si sposano piene di entusiasmo con un collega d'ufficio salvo poi provare un irresistibile desiderio di strangolare il loro bambino appena nato."
"Le persone che pronunciano parole così lo fanno come per caso, come se non avessero nessuna importanza, ma in realtà, in qualche parte profonda di loro, devono conoscere il potere di quello che hanno appena detto. Sentire di averti dato qualcosa che hanno portato da chissà quale luogo infinitamente distante."
"Anche in mezzo a una folla, gli spiriti affini riescono a comunicare. Si riconoscono tra la folla per qualcosa di familiare, di intimo, che ognuno dei due ritrova nell'altro."

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