martedì 6 novembre 2007

Da "Arrivederci piccole donne" (M. Serrano)

Nieves (Meg)
"Il mondo è infinito [...] La differenza tra noi e le nostre figlie e qualunque generazione futura è che loro, nonostante la globalizzazione, non si sono mai sentite le padrone del mondo. Noi sì."
"Penso che se qualcuno avesse avuto la tentazione di associare il verbo donare all'idea di condivisione o solidarietà, o a qualche altro verbo che implicasse il due e significasse avere un rapporto reciproco o interattivo, si sarebbe sbagliato. Il dono è un biglietto di sola andata, solitario, solitario come il lembo di terra che, sulla riva, spinge il mare."
"Ogni treno era una separazione che dopo il ritorno si trasformava in perdita."
"Sì, Nieves, devi riconoscerlo, la vita sociale è soltanto questo, una commedia infinita, lunga, bugiarda ed estenuante."
"Qual è stato il mondo in cui tutto era possibile, dove c'erano sicurezza e orizzonti infiniti? Di fronte al proprio silenzio corregge la domanda: quando si sono ristretti gli orizzonti? Il mondo si restringe quando arrivi a sfiorare tutti i confini e non trovi il segreto."

Ada (Jo)
"Non sarebbe buffo se tutti i castelli in aria che facciamo diventassero veri e noi ci potessimo vivere dentro? da Piccole Donne, Jo."
"Ada era convinta che ogni essere umano, più o meno consapevolmente, recasse impresso nell'anima un luogo e in quel momento di frattura e di poche domande sapeva soltanto che Bruxelles non era il suo."
"Uno dei grandi problemi di Juan Carlos era la sua incapacità di oziare, lei era convinta che fosse sinonimo di mancanza di fantasia. E la fantasia era il suo più grande patrimonio, l'aveva saputo sin dall'infanzia, un patrimonio inutilizzato, male impiegato, ma pur sempre patrimonio."
"Non fare niente sotto l'influsso di un'ispirazione notturna, sono le ispirazioni più traditrici, ancor più dell'alcol, non mi credi? Sono impulsi di cui è meglio diffidare sempre... Se ti viene la tentazione aspetta il sorgere del sole."
"Si compatisce per non avere nessun luogo sulla terra dove poter stare. Eppure lei aspira a un mondo dalle possibilità infinite."
"La vita reale come facciata della vita desiderata."
"A volte si domandava se la pazzia non fosse altro che un rifugio da ciò che non si riesce a sopportare, la pazza del piano di sopra".
"Come possono essere meravigliose le ventiquattro ore di una giornata se vengono sfruttate appieno".
"La nostalgia è la consapevolezza del passato, ma elevata a potenza poetica".
"A nessuno piace la volgarità".

Luz (Beth)
"E' semplice, in qualsiasi gruppo umano ogni membro deve poter contare su una forza, una qualunque, che gli conferisca un'identità individuale, in modo da affermare il proprio ego all'interno dell'identità collettiva."
"Dare alla luce qualcosa che uccide. Questa è la definizione di bontà."
"Ma non dimenticare una cosa: anche la donna più felice conserva nel suo cuore un angolino pieno di rancore che nasce insieme a lei quando apre gli occhi e scopre che il mondo non la stava aspettando, il rancore originato dall'errore, no, non chiedermi perché, davvero! Devo proprio spiegartelo? Ti dicevo soltanto che ogni donna lo vive nella più completa solitudine. La differenza tra loro e me è che io mi sono sforzata di essere una creatura di fantasia invece che di routine: ho scelto di non mascherare la mia solitudine anestetizzandomi con il caos mondano, ma di viverla pienamente. Credimi, mi pare più sano. Ho sentito dire: ridimensiona le tue speranze. Questo faccio in silenzio. Questo faccio. In silenzio."
"Mi rifiuto di credere che questo mondo sia scaturito dai desiderio di Dio, come avrebbe potuto desiderarlo così? [...] Nutro forti dubbi sul fatto che si meriti tanti onori e tante lodi se la Sua opera è questa. La terra è orribile. [...] Vorrei l'abbraccio di un Dio più misericordioso. E finché non lo trovo preferisco dedicarmi agli uomini, perseverando nello sforzo di spalancare le porte al dolore per spingerlo fuori da chi soffre, così che possa attenuarsi fino a scomparire completamente."
"Natale, Capodanno: date orribili che hanno come unico obiettivo costringere i miserabili della terra a ricordare le proprie miserie."
"Una volta ho letto che la felicità lascia un segno quasi impercettibile, mentre le giornate nere vengono documentate fin nei minimi dettagli e continuano a mortificarci nel tempo."
"Mia cara Ada, stammi bene a sentire: nella vita di tutte noi esistono cose alle quali dobbiamo rinunciare, perché sono folli o sconvolgenti ma si tratta soltanto di alcune ed è importante saperle riconoscere".

Lola (Amy)
"Non deve dimenticare che a volte la vita è così bella da sembrare una caricatura della bellezza".
"In cuor suo teneva nettamente separati due concetti che per molti potevano essere sinonimi: mestiere e vocazione. Il mestiere (professione) era circoscritto, l'arte (vocazione) era totalizzante. L'arte si fonde con la vita in un modo estremo, cancellando qualsiasi frontiera. Ha esigenze feroci: o la grandezza o il nulla".
"O forse la noia prende corpo lentamente, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, per piombarti addosso di colpo facendosi riconoscere dalla sera alla mattina, senza darti nessuna possibilità di combatterla o distrarla?".
"Ebbe un pensiero, anch'esso intuitivo: il piacere contrapposto alla felicità [...] sebbene il primo sia immediato e la seconda strategica."
"Ma il bello è che, essendo poche le persone per cui nutre affetto, le ama per davvero, senza ambiguità, senza riserve, non come me che voglio bene a tutti e lo faccio male".
"L'unico segno che ti faccia capire che stai superando il passato è quando questo smette di far male".
"E' solo che vogliamo trovare parole per definire quello che sappiamo già".

Altri contributi: Jaime
"Lo sai qual è la mia tragedia Ada? Non ho mai assaporato l'amore nella sua interezza: desiderio, cameratismo, comunione spirituale. Mi tocca sempre vivere soltanto una di queste qualità alla volta".
"Aveva deciso che la vita di per sé non era indispensabile, anzi era vana e passeggera, e non aveva ambizioni, almeno non ambizioni note. Anche se Jaime non glielo ha mai detto, Ada era convinta che si sentisse come una zona d'ombra, assemblata da mani estranee, un cuore sradicato dalla ruota della fortuna che ha continuato a girare senza fermarsi per lui".

1 commento:

Sylvie Malaussène ha detto...

Nieves, Ada, Luz, Lola: quattro cugine, quattro vite, quattro mondi. Nell'inconfondibile ambientazione cilena della Serrano rivive il mito delle Piccole Donne, riletto in chiave contemporanea.
Il risultato è un romanzo pieno di passione e introspezione: le cugine, colte ciascuna in un momento cruciale di solitudine, raccontano la loro giovinezza e analizzano chi sono diventate, tra ricordi, rancori, segreti.