giovedì 29 marzo 2012

Da "L'odore della notte" (A. Camilleri)


"Rimettendosi corcato, Montalbano si concesse un'elegia alle scomparse mezze stagioni. Dove erano andate a finire? Travolte anch'esse dal ritmo sempre più veloce dell'esistenza dell'omo, si erano macari loro adeguate: avevano capito di rappresentare un pausa ed erano scomparse, perché oggi come oggi nessuna pausa può essere concessa in questa sempre più delirante corsa che si nutre di verbi all'infinito: nascere, mangiare, studiare, scopare, produrre, zappingare, accattare, vendere, cacare e morire. Verbi all'infinito però della durata di un nanosecondo, un vìdiri e svìdiri. Ma non c'era stato un tempo nel quale esistevano altri verbi? Pensare, meditare, ascoltare e, perché no? bighellonare, sonnecchiare, divagare?"
"- Dica alla signora che sarà vendicata - disse solennemente il commissario posandosi una mano sul petto. E capì d'essere completamente 'mbriaco."
"- Soffri di mare? - gli spiò a un certo momento il commissario.
- No, soffro di me. - 
- Perché? - 
-  Perché certe volte mi capita di rendermi conto quanto sono stronzo a seguirti in certe tue alzate d'ingegno.- "

1 commento:

valigiesogni ha detto...

Guarda un po’ in qual bel blog mi sono imbattuta! Torno, torno… Certo che torno a leggerti!