lunedì 22 ottobre 2007

Da "La scoperta dell'alba" (W. Veltroni)

"Ogni alba ha un senso, uno diverso. E un grado di intima complessità [...] Le albe che vedo da un anno, ogni giorno, sono anticipazioni di Dio. Sono silenzio e grandezza, pausa e attesa, inizio e fine, tradizione e cambiamento. Le guardo come se fossero un mondo possibile, intenso, lieve, pieno di colori".
"E' una stagione difficile per me, perché sono insieme alba e tramonto, speranza e delusione. Perché il tempo mi sfugge e mi sembra, riguardandola, che la mia vita sia stata giusta ma piccola. Che la mia alba e il mondo che essa rischiara avrebbero meritato di più da uno come me".
"Anche lì ciò che gli piaceva era l'idea che l'insoddisfazione di un'esistenza, la propria, potesse trasformarsi in mille vite possibili. E che la pura fantasia generasse vite sconosciute all'anagrafe".
"Cercare, non smettere di cercare per tutta la vita".
"Che la vita sia vissuta non per se stessi, che è poca cosa, ma per fondersi in mille altre vite. Per essere sempre tanti e mai soli, anche quando lo si è".
"Perché credi che la mia porta sia sempre più chiusa? Perché ho paura di aprirla, paura dei vostri silenzi e dei rumori del mondo".
"E già allora ero affascinato dai diari. Quelli degli scrittori nei quali si mischiano la vita reale e i fantasmi dell'immaginazione. In cui, spesso, vita e finzione si confondevano, come realtà e sogno. Così il loro diario diventava una terza terra, una dimensione originale, dove convivevano, fianco a fianco, persone e personaggi, carne e fiaba".
"Hai capito che la vita va vissuta con il coraggio della curiosità. Che bisogna infilarsi per viali alberati e viottoli sterrati che deviano dal proprio percorso naturale. Che bisogna anche solo guardarli, conoscerli, portarli con sé. Perché così il viaggio dura di più, è più vario".
"E' bellissimo che tutto questo accada. Accada ancora. Che si sentano voci, che le persone abbiano voglia di parlare. Abbiano voglia di cercarsi, di scambiarsi".
"Un semplice no. La disponibilità a perdere tutto per un invisibile legame con la propria coerenza".
"Parole di Shakespeare... Quando morirà, prendilo e spezzalo in tante piccole stelle, egli renderà la volta del cielo così bella che il mondo intero amerà la notte e non adorerà l'abbagliante sole".
"Ma si era convinto, senza riserve, dell'assoluta bellezza delle cose piccole. E all'idea dell'esistenza come progetto definito da grandi passaggi - l'infanzia, il lavoro, il matrimonio - aveva sostituito la convinzione che la bellezza della vita fosse racchiusa nelle tessere minute di un mosaico quotidiano. Che un sorriso, una stretta di mano, un profumo ritrovato, un gesto valessero enormemente di più della loro fuggevolezza".

1 commento:

Sylvie Malaussène ha detto...

Splendido l'inizio, troppo frettolosi lo sviluppo della storia e il finale. Nel complesso la prosa è scorrevole, immediata, poetica, ma sicuramente troppo poco vigorosa per rendere indimenticabile l'opera prima di Veltroni che si muove tra gli ottimi spunti narrativi e la scarsa profondità con cui questi vengono affrontati.